lunedì 22 giugno 2009

Il deserto

I ragazzi partono alle sette del mattino, ora locale, direzione Dakhla.

Oggi sono soli di fronte all'immensità del deserto, la vera e autentica percezione dell'imponenza della natura di fronte all'uomo.

L'essere assolutamente impotenti dinanzi alla consapevolezza dei propri limiti e al cospetto della Maestosità.


L'interminabile distesa di sabbia che divora tutte le certezze.
La riscoperta dell'essenziale laddove lo sguardo si perde nel nulla, nell'infinito.
Un viaggio reale ed introspettivo, il silenzio assordante e le sole urla dei pensieri.
La dilatazione degli spazi e la riscoperta dei sentimenti.

Il Viro mi scrive:
" Il deserto in fuoristrada non è una scelta avventata, non lo fai semplicemente perché ti va.
Non funziona così. Se qualcuno dice il contrario, meglio che stia a casa.
Il deserto non è un gioco: è fatica, disciplina, sacrificio.
Quando ti confronti con il Lui devi accettare che tu non sei niente al suo confronto.
Lui comanda. Lui decide.
Per questo devi esserti preparato e devi avere tanta esperienza.
Un viaggio così è solo la conclusione, il termine di un percorso. Devi essere pronto.
"

Arrivano a Laâyoune intorno alle due del pomeriggio, capitale ufficiosa del Sahara Occidentale, ex-colonia spagnola attualmente controllata per la maggior parte dal Marocco.

Alla destinazione... ancora cinquecento chilometri.

Arrivo alla destinazione ore 23.45, i cinque devono ancora scaricare le auto e finalmente potranno riposarsi dopo la lunghissima giornata!

Sara Celeste


Nessun commento:

Posta un commento